31 ottobre, da Freya in Oceano Atlantico
Tutto bene a bordo della Freya, che scivola lungo la costa marocchina
in una bonaccia africana, spinta più che altro dall’onda lunga
dell’oceano (e dal motore), mentre il vento si sta facendo desiderare.
Come Omero aveva già visto nelle carte meteo prima di partire, ci
troviamo in una situazione di incertezza metereologica: tra una bassa
pressione posizionata molto a sud per questa stagione e le alte
pressioni sul deserto marocchino il vento è del tutto assente. Ne
dovrebbe arrivare un po’ domani, ma probabilmente contrario. O forse (ma
non diciamolo ad alta voce) potrebbe anche arrivare un bel nord ovest
che ci spingerebbe dritti dritti alle Canarie.
Per adesso scivoliamo appunto lungo la costa africana, in una
bonaccia con mare che sembra olio, un sole caldo e l’aria del deserto
che si fa sentire. Per ammazzare il tempo tanto per cambiare mangiamo le
prelibatezze di Omero, leggiamo, dormiamo. Di notte scende la foschia
tipica di queste condizioni, e la navigazione si fa impegnativa: bisogna
prestare la massima attenzione per vedere pescherecci, reti, navi e
barchini vari nel buio più buio. Ieri notte incontri ravvicinati con un
peschereccio che segnalava la presenza di chissà cosa e con un labirinto
di reti in cui bisogna stare molto attenti a non infilarsi. Per il
resto la sensazione un po’ surreale della bonaccia è ulteriormente
acuita dal fatto che non si vede niente e nessuno intorno, solo il mare
liscio come l’olio, lento nella sua onda lunga e colorato di rosa e
azzurro dai riflessi del sole. Non sembra neppue di stare nello stesso
mare che ieri frangeva bianco, alzato dal vento e dalle coste dello
stretto di Gibilterra.
C’è di buono però che qui lungo la costa africana, per quanto
abbastanza vicini a terra, non abbiamo segnale sui telefoni. Così è
davvero cominciata l’esperienza dell’altura, che nei giorni scorsi, tra
sms, foto, facebook e quant altro era ancora solo un’illusione. E’ solo
quando la terra è davvero irragiungibile che comincia il mare.
E questo mare dovrebbe durare ancora qualche giorno, visto che dobbiamo
procedere lentamente senza vento e coprire le 400 miglia che ci separano
da Lanzarote.
Alle 16.30 ora italiana la nostra posizione è 33°36’N 8°15’W.
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